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Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme verso Gerico, quando incontrò i briganti. Gli portarono via tutto, lo presero a bastonate e poi se ne andarono lasciandolo mezzo morto. Per caso passò di là un sacerdote; vide l'uomo ferito, passò dall'altra parte della strada e proseguì. Anche un levita del tempio passò per quella strada; anche lui lo vide, lo scansò e proseguì. Invece un uomo della Samaria, che era in viaggio, gli passò accanto, lo vide e ne ebbe

La parabola del figlio prodigo (Vangelo di Luca 15,11-32) é quella che «più mi sconvolge». Avrei voluto anch’io essere presente quando Gesù la raccontava. Avrei voluto sentire il suo respiro. Molte volte mi sono chiesto: «Chi guardava, a chi pensava?». Immagino commossa la sua voce nel far conoscere la tristezza di Dio attraverso lo strazio di un padre che vede il proprio figlio allontanarsi, tuffarsi fuori di casa, sperimentare l'ebbrezza di stringere fra le mani quanto - a pieno titolo

Non so perché, ma ad un certo punto della vita le cose diventano chiare, e non hai più pudore di comunicare e di dire quello che senti. Questo avviene quando meno te lo aspetti e non quando tu lo decidi. Non nascondo il mio scetticismo per i raduni un po’ nostalgici. Debbo subito aggiungere però, che non finisco di meravigliarmi dell’intenso affetto e della forza dell’amicizia toccata con mano nei primi raduni degli ex scout del Roma XIII. Il tratto

Alcune espressioni a volte sono molto efficaci per esprimere l’atteggiamento appropriato su un determinato problema. Mi è rimasta molto impressa l’espressione del card. Carlo M. Martini  riguardo al tema vocazionale: “E’ urgente passare dalla lamentela al grembiule”. Anche in riferimento alla promozione della conoscenza della Bibbia l’espressione è opportuna. L’ affermazione “da noi, cattolici, non si conosce la Bibbia” ed altre dichiarazioni che partono come in automatico “la chiesa cattolica non solo non favoriva lo studio della Bibbia, ma addirittura

«L’intero mondo  non vale il giorno in cui il Cantico fu dato ad Israele. Sì tutti gli scritti sono santi, ma il Cantico è il più santo» (Rabbi Aqib, morto il 135 d.C.). Il prezioso libro, quando conosciuto, esercita uno straordinario fascino. Si apre con un desiderio di baci, di carezze «più inebrianti del vino, dell’esalare dei profumi». «Attirami a te», dice l’amata. E come estasiata, continua: «a ragione di te ci si innamora». Proteso verso la verità di quell’incontro, decisivo nella

Aprendo la chiesa di S. Lucia del Gonfalone in Roma, sui gradini incontro una vecchina minuta e ricurva che voleva semplicemente pregare S. Lucia. Dinanzi alla statua della santa la vecchina chiedeva ad alta voce, senza alcun timore, la guarigione degli occhi. Aveva il terrore di perdere la vista. Ha cominciato a frequentare saltuariamente e in seguito più frequentemente svelando piano piano la sua vita. Andata via di casa, da un paese del sud Italia perché il marito la picchiava,

Nel mondo degli «invisibili» della nostra cittá non é difficileincontrare il volto di Giobbe. Improvviso crollo finanziario, una congiura di incomprensibili circostanze e lo vedi con il cappotto logoro, la barba lunga, i vestiti sporchi, affannosamente alia ricerca di un po' di ristoro da una mensa all'altra. Sempre in attesa di qualche amico che gli parli. Riconosci il suo viso nelle nuove camere dell'ospedale, con belle tende verdi. Lacrime soffocate e silenzi imbarazzanti. Inedita lacernte solitudine in tempo di pandemia. Nelle celle