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Gustare in modo nuovo

Alcune espressioni a volte sono molto efficaci per esprimere l’atteggiamento appropriato su un determinato problema. Mi è rimasta molto impressa l’espressione del card. Carlo M. Martini  riguardo al tema vocazionale: “E’ urgente passare dalla lamentela al grembiule”. Anche in riferimento alla promozione della conoscenza della Bibbia l’espressione è opportuna. L’ affermazione “da noi, cattolici, non si conosce la Bibbia” ed altre dichiarazioni che partono come in automatico “la chiesa cattolica non solo non favoriva lo studio della Bibbia, ma addirittura ne proibiva la lettura”: non fanno più effetto, o meglio non servono a niente. Andiamo in un immaginario laboratorio e diciamoci: “cosa possiamo fare per conoscere e far conoscere la Bibbia? Amarla e farla amare?” Dall’ approvazione della Dei Verbum da parte del Concilio Vaticano II, il 18.11.1965, l’indicatore nella chiesa cattolica è chiaro. La direzione da seguire è divenuta inequivocabile. Si è sempre più convinti inoltre che non si tratta di semplice problema editoriale, quanto che  è in grado di far conoscere la Bibbia solo chi la ama. Per realizzare un progetto sulla Bibbia bisogna che si mettano attorno ad un tavolo coloro che sanno di aver scoperto un ‘inesauribile tesoro’, coloro che sanno custodirlo. Coloro insomma che hanno sperimentato che la Bibbia ha una parola nuova per il nostro oggi. Una parola autentica per il mio presente.

Franco Giacobini con Angela Goodwin sono stati “pionieri” nel far conoscere la Sacra Scrittura, attraverso il loro modo di leggere ed “interpretare” il testo biblico. La loro vita professionale si è svolta sui palcoscenici dei teatri ed hanno interpretato testi della cultura italiana e di quella universale. Ad un certo punto della carriera (1981) Franco Giacobini lascia i testi della letteratura teatrale e scopre “tesoro della Parola”. Nei teatri, nelle chiese, nelle piazze, nelle carceri e nei monasteri fa vibrare la Parola del Vangelo di Marco con una lettura integrale che immerge l’ascoltatore nel mondo  nuovo di Gesù, il Vivente. I due attori mettevano a servizio della Parola tutta la loro esperienza professionale maturata con tanti anni di recitazione. Anche dietro consiglio di esperti biblisti dell’ Istituto Biblico di Roma,  Franco Giacobini ha maturato l’idea, ardita per la verità, di leggere l’intera Bibbia come per oltre 400 volte aveva fatto con il solo Vangelo di Marco. Proprio la frequentazione del Vangelo lo aveva convinto che senza l’Antico Testamento si capisce solo il trenta per cento del Nuovo. Questo era un pensiero fisso di A. Shoekel che Franco ha fatto suo. Da vero pioniere quindi si è messo alla ricerca di altri  che potessero condividere lo stesso progetto, davvero speciale. Con la determinazione propria di Franco Giacobini, ben nota a chi lo  frequenta per un po’ di tempo, ha costituito un gruppo di lavoro formato dal pastore valdese di piazza Cavour, Antonio Adamo, dal segretario della Società biblica in Italia  e dell’Alleanza Biblica Universale, Valdo Bertalot; del rettore della chiesa di S. Lucia del Gonfalone.

Dei Valdesi Franco aveva ammiralo la serietà dello studio della Bibbia, della Società Biblica aveva apprezzato il grande progetto della traduzione interconfessione in lingua corrente. Con loro aveva realizzato il “Laboratorio della parola” raccolto nel cofanetto “Dire la Parola”. Nella rettoria di S. Lucia aveva già sperimentato alcune programmazioni come il Collage della Bibbia, le lettere di Paolo, Giobbe e il Processo a Gesù di Diego Fabbri. Un po’ ingenui ma entusiasti decidemmo di avviarci in questa straordinaria avventura. Abbozzammo  una mappa che ci avrebbe visto impegnati per cinque anni (2004-2009). Bisognava scegliere quale traduzione usare. Optammo per quella interconfessionale in lingua corrente. Franco più volte ripeteva ciò che il grande biblista Alonso Shoekel diceva di quella traduzione. “Premesso che ogni traduzione è in parte tradimento, per la prima volta in lingua italiana si possono seguire e comprendere le lettere di Paolo”. Uno dei suoi più famosi discepoli dello stesso studioso, il biblista Card. Gianfranco Ravasi, parlando di traduzioni più volte ci ha detto di immaginare di  contemplare un ricamo: la parte ricamata è il testo originale. Qualsiasi testo per gustarlo in tutti i suoi colori dovrebbe essere letto nella lingua in cui è stato scritto. La traduzione è simile al rovescio del ricamo. Non lo abbiamo mai dimenticato. La traduzione interconfessionale è parsa a tutti comunque  la più adatta per la sua immediatezza, fluidità, linearità. Fedele anche se non letterale. Per la lettura in pubblico e per un approccio per coloro che non conoscono affatto il testo biblico ci è parsa l’ideale. Per realizzare il progetto ci siamo rivolti alle due comunità: quella valdese di piazza Cavour e quella cattolica di S. Lucia del Gonfalone, oltre ad amici e persone che avevano il desiderio di conoscere la S. Scrittura. Dopo vari tentativi abbiamo optato anche per un luogo adatto: la Cripta di S. Lucia del Gonfalone.

Per cinque anni abbiamo attraversato l’intero testo biblico dalla prima all’ultima parola. Possiamo dire che è stato davvero una Grazia. Le brevi premesse introduttive del pastore di piazza Cavour  o del Rettore di S. Lucia del Gonfalone,  per situare il testo che si doveva leggere, le preziosi soste con esperti biblisti cattolici e valdesi ai quali ponevamo le domande che sorgevano nel corso della lettura, una scheda di approfondimento che accompagnava la lettura personale: ci hanno  fatto amare la “straordinaria foresta biblica” (espressione usata dal prof. Jean Louis Ska SJ). Abbiamo “gustato e visto quanto è buono il Signore”. Anche i testi più ostici e monotoni li abbiamo apprezzati, li abbiamo sentiti preziosi.

La Parola  letta insieme ad alta voce ci ha davvero scossi. L’abbiamo vista come fuoco, l’abbiamo sentita come martello,  l’abbiamo sperimentata come arido deserto e come struggente passione.

In verità durante la lettura ci siamo sentiti noi letti da quella Parola. Ci siamo scoperti distratti e ripiegati su noi stessi. Gli assordanti rumori delle nostre giornate sono stati placati dalla Divina Parola. Gli insopportabili silenzi colmati dalla Presenza di Colui che ha misteriosamente camminato con noi. Come ai discepoli di Emmaus ci siamo sentiti chiedere:“Di che cosa stavate discutendo tra voi lungo la via?” (Lc 24,17).  L’esperienza dell’ascolto dei cinque anni ci ha fatto rivivere la situazione dei due discepoli in  quello straordinario pomeriggio. Ascoltando insieme  la Parola ci siamo sempre più addentrati nella foresta biblica.  Quando siamo giunti al Vangelo è stato come se Gesù stesso ci spiegasse tutti i passi precedenti: “Quindi Gesù spiegò ai due discepoli i passi della Bibbia che lo riguardavano. Cominciò dai libri di Mosè fino agli scritti di tutti i profeti”(Lc  24,27).

L’itinerario della lettura non è altro che l’itinerario del discepolo.

La Parola:  trascurata, nascosta o “estirpata” dalla  vita e dalla  cultura, irrompe nell’esistenza di colui che ascolta con fede; lo allontana dalla “superficialità, dalla banalità, dalla vacuità, dalla volgarità e dalla bruttezza”. Solo il ritorno a quella Sorgente potrà dare all’uomo un ‘sussulto di moralità’ che gli indichi “la rotta, il senso della vita, che lo interpelli sul bene e sul male, sul giusto e sull’ingiusto, sul vero e sul falso, sull’essere e sul morire” (Gianfranco Ravasi).

Ci siamo sentiti confortati da quanto il Papa Benedetto XVI ha detto nell’udienza dello  3 agosto 2011. Ai pellegrini che lo ascoltavano e a chiunque avrebbe poi letto la sua catechesi di quel mercoledì e si apprestava a partire per le vacanze, suggeriva di “tenere a portata di mano, … la Bibbia, per gustarla in modo nuovo leggendo di seguito alcuni libri, quelli meno conosciuti (il libro di Tobia, Ester, Rut, Giobbe, Qoèlet, il Cantico dei Cantici) ed anche quelli più noti, come i Vangeli, ma in una lettura continuata. Così facendo diviene nutrimento dello spirito, capace di alimentare la conoscenza di Dio e il dialogo con Lui, la preghiera. Entrare nel grande spazio della Parola di Dio ed approfondire il contatto con l’Eterno”.

Senza alcuna presunzione questo è stato anche il nostro progetto. Ciò che  Papa Benedetto ha consigliato, lo abbiamo sperimentato per cinque fecondi anni: “Gustare in modo nuovo leggendo di seguito i libri”. I ricordi di alcuni frammenti che abbiamo scolpito nel nostro spirito acquistano maggior luce, e si incidono nel cuore ancor più profondamente.

La grande fatica dei due lettori, Franco Giacobini ed Angela Goodwin, è stata seguita fedelmente e con riconoscenza da un gruppo di 40-50. Oggi, grazie alla registrazione curata dalla Società Biblica, ognuno può ripeterla. Due CD  audio  mp3 possono far rivivere l’esperienza che noi abbiamo fatto negli anni 2004-2009. Chi lo desidera  può richiedere  alla Società biblica in Italia la registrazione dell’intera Bibbia.  La Parola seminata con generosità troverà senz’altro terreno fecondo per moltiplicarsi e portare frutto “ora il trenta, ora il sessanta, ora il cento per uno” (Mc 4,20).

 

Franco Incampo cmf
missionario clarettiano
rettore della chiesa di S. Lucia del Gonfalone

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