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Maggio

La parabola del figlio prodigo (Vangelo di Luca 15,11-32) é quella che «più mi sconvolge». Avrei voluto anch’io essere presente quando Gesù la raccontava. Avrei voluto sentire il suo respiro. Molte volte mi sono chiesto: «Chi guardava, a chi pensava?». Immagino commossa la sua voce nel far conoscere la tristezza di Dio attraverso lo strazio di un padre che vede il proprio figlio allontanarsi, tuffarsi fuori di casa, sperimentare l'ebbrezza di stringere fra le mani quanto - a pieno titolo